Marco Ardizzone indicato come membro della loggia clandestina della Stretta Osservanza Karl Gotthelf von Hund recentemente arrestato nella maxi operazione della Dia denominata ‘Terzo livello’
Articolo di Leo Lyon Zagami
Come sapete nei mesi scorsi ho pubblicamente denunciato nei due articoli a seguire la presenza di una loggia clandestina della Stretta Osservanza Templare a Firenze guidata in maniera a dir poco irresponsabile e irregolare dai signori Luca Monti e Nicola Bizzi:
http://leozagami.com/2017/12/02/attenzione-loggia-clandestina-della-stretta-osservanza-a-firenze/
http://leozagami.com/2018/05/24/loggia-clandestina-della-stretta-osservanza-conferisce-falsa-legione-donore/
Il primo articolo, che risale allo scorso dicembre (2017) è addirittura diventato oggetto di una disputa legale con i suddetti che nonostante le loro malefatte mi vorrebbero portare di fronte a un tribunale ordinario per l’articolo in questione arrivando a accusarmi di diffamazione. Rivendicando per la loro associazione l’uso dei rituali e il nome stesso della Stretta Osservanza Templare. Cosa che ritengo davvero ridicola, oltre che assurda.
Tuttavia uno dei maggiori problemi della loggia clandestina della Stretta Osservanza Karl Gotthelf von Hund non è l’uso non autorizzato del nome Stretta Osservanza Templare (nome da noi depositato a norma di legge contestualmente all’uso dei rituali presso il Ministero dello Sviluppo Economico), o il conferimento spurio di una falsa Legione d’Onore a un ignaro autista NCC di Firenze (fatto penalmente rilevante che abbiamo già segnalato all’ambasciata francese), ma bensì l’infiltrazione mafiosa della loggia von Hund da parte di persone chiaramente indegne di far parte della Libera Muratoria perché vicine alla mafia.
Fatto gravissimo quello della possibile infiltrazione mafiosa all’interno della Massoneria già discusso all’epoca della creazione della von Hund all’interno della mia associazione e venuto ora alla ribalta con l’arresto del commercialista Marco Ardizzone uno dei membri più in vista della suddetta loggia. Ardizzone “soggetto gravato” secondo quanto riportato da alcuni siti tra cui lasicilia.it “da importanti precedenti giudiziari e di polizia” . Non avrebbe in teoria potuto chiedere l’affiliazione a una loggia massonica visto i suoi precedenti.
Ma Ardizzone appare ancora tra i membri della loggia Karl Gotthelf von Hund nel gennaio 2018 in uno Screenshot del loro gruppo WhatsApp:
Ardizzone il commercialista messinese con la passione per la Massoneria era ben visto dai “Fratelli” della von Hund perché curava tra l’altro gli interessi ecclesiastici e della ex Cartiera di Subiaco, un bene a cui è legato a sua volta un altro membro di questa loggia, tale Guglielmo Cinti.
Era stato proprio Cinti che aveva a suo tempo tentato inutilmente di far entrare Ardizzone nella Madre Loggia del Rito della Stretta Osservanza e nell’associazione politica Ordo Illuminatorum Universalis da me presieduta.
Ma Ardizzone non superò fortunatamente quella che in Massoneria si chiama “tegolatura” perché non ritenuto idoneo a diventare nostro membro. Il tegolatore deve lasciar infatti parlare il profano a suo piacimento, al fine di comprendere quanto più possibile le sue reali intenzioni e le sue idee. In alcuni casi buoni costumi richiesti al candidato di oggi potrebbero sicuramente non essere più adeguati ad una tegolatura di appena vent’anni fa per esempio, ma il Massone di oggi come quello di ieri, non potrà mai essere un mafioso, o un affarista spregiudicato, legato a cricche pericolose, o a affari poco chiari come nel caso di Ardizzone.
Tra gli interessi che amministrava il “Fratello” Ardizzone della Von Hund spiccano quelli ecclesiastici, in quanto membro del consiglio amministrativo/gestionale della scuola parificata “Asilo Maria Immacolata” di Subiaco dal 2004 e membro del consiglio amministrativo della parrocchia S. Andrea Apostolo sempre a Subiaco, nonché organizzatore/Consulente della’Associazione Culturale “MEETING GIOVANI SUBIACO PRENDETE IL LARGO” dal 2008, un’organizzazione della parrocchia sublacense. Insomma un classico personaggio all’apparenza tutto casa e chiesa ma che in realtà nascondeva ben altro, come si capisce molto bene dalle intercettazioni dell’Antimafia.
Ardizzone come ho accennato poc’anzi, era anche il Legale Rappresentante della Parco Aniene srl, la società che gestisce gli immobili della ex Cartiera di Subiaco legata a Cinti, da qualche anno utilizzata dalla Protezione Civile e con ampi spazi affittati al Comune di Subiaco come parcheggi.
Al momento nessuna iniziativa è stata presa dal sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia (iscritto al PD…) in merito alle gestione degli spazi della ex Cartiera dopo l’arresto di Ardizzone, come avevano invece chiesto i rappresentanti locali dei 5 Stelle all’indomani dell’operazione ‘Terzo Livello’ dell’Antimafia.
Il sindaco Pelliccia, che al momento risulta avere parecchie patate bollenti per le mani, tra cui le intercettazioni telefoniche effettuate dai Carabinieri durante la recente operazione Babele, non vuole sicuramente schierarsi contro gli amici della Parco Aniene srl che secondo alcuni lo avrebbero fortemente supportato durante l’ultima campagna elettorale. La Parco Aniene srl ha poi affermato che il Comune di Subiaco utilizza detti spazi senza averne alcun titolo, lanciando sgomento tra i pentastellati: “Questa dichiarazione ci ha sconvolto in quanto risulta a tutti che il Comune di Subiaco paga un affitto a detta Societa'”.
La società Parco Aniene ha inoltre espresso piena fiducia in Marco Ardizzone, ritenendo “altamente improbabile la sussistenza di reali responsabilità penali a carico del signor Marco Ardizzone” e manifestando addirittura “assoluta solidarietà alla famiglia del signor Marco Ardizzone”.
Questo sono comunque le conversazioni compromettenti di Marco Ardizzone intercettate dall’Antimafia pubblicate sul profilo Facebook Suby News– Notizie di Subiaco e dintorni che non lasciano dubbi sulla reale natura del suo operato:
https://www.facebook.com/subynews/videos/10155323643177136/
Ed ecco alcune informazioni biografiche su Ardizzone originariamente estratte dal sito Suby News con alcune nostre aggiunte:
Marco Ardizzone è nato a Messina nel 1972, ma vive e lavora a Subiaco da molto tempo, ed è finito nella rete dell’indagine denominata “Terzo livello”, condotta dalla Dia di Messina in collaborazione con il Centro Operativo di Catania, supportati dai Centri e Sezioni di Reggio Calabria, Palermo, Bari, Roma, Caltanissetta, Catanzaro ed Agrigento.
Marco Ardizzone, considerato interno al clan mafioso di Gravitelli a cavallo degli anni ’80 e ’90 è finito nel mirino degli investigatori in quanto cotitolare di una società di vigilanza che svolgeva l’attività in occasione di eventi allo Stadio San Filippo di Messina. Tutto questo avveniva grazie alle agevolazioni nelle pratiche amministrative di Emilia Barrile al centro di un sistema di corruzione che avrebbe ottenuto l’assegnazione a una coop che controllava la gestione dei punti di ristoro allo stadio. E proprio Ardizzone, entrato a far parte della loggia Von Hund nel 2017, era lo “stratega” nel sodalizio a delinquere con la Barrile, che di volta in volta agiva come “ispiratore e consigliere dei propositi criminosi della donna”. Il Corriere della Sera scrive che secondo gli investigatori fin dagli anni Novanta, Ardizzone sarebbe stato vicino al gruppo criminale mafioso dei “Mancuso”.
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