FACEBOOK MI CENSURA SU PAPA FRANCESCO: 7 GIORNI DI PENITENZA

di Leo Lyon Zagami

 

Cari amici quest’oggi la censura di Facebook si è davvero superata e resa ridicola dimostrando di essere più filo-papalina e gesuita di Radio Maria. Torno a casa accendo il computer  e mi trovo il messaggio sottostante di censura a un mio commento/sfottò su un articolo di Dagospia. Articolo che tra l’altro risulta anch’esso “stranamente” non più reperibile e riguardava nello specifico consigli davvero esilaranti di Papa Francesco e di mons. Vincenzo Paglia sull’autoerotismo, e l’avviso di imitare Batman e Superman, insomma una “Pagliacciata” nel vero senso della parola.

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Anche perché Paglia è diventato presidente del Pontificio consiglio per la famiglia nonostante lo scandalo sul Castello di Narni, quando l’alto prelato fu raggiunto dall’avviso di chiusura indagini per dei soldi della sua diocesi usati in maniera maldestra per un un operazione immobiliare. Fattaccio che lo portò a ricevere accuse che andavano dall’associazione a delinquere alla truffa:

 http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/27/castello-di-narni-monsignor-paglia-indagato-per-associazione-a-delinquere/1723407/

Ma si sà a Narni vanno di moda le favole incluse quelle di Monsignor Paglia e non mi sembra che gli interessati abbiano di che preoccuparsi. Poi nel commento in questione ho citato anche l’imminente uscita del mio nuovo libro, ovvero l’edizione italiana di Papa Francesco: L’ultimo Papa?, che uscirà per la Harmakis Edizioni a fine Settembre 2016,  che di sicuro contiene affermazioni molto più pepate contro la Santa Sede ma fortunatamente non potrà essere censurato essendo un cartaceo; e come dicevano i latini Verba volant, scripta manent.

Comunque ritorniamo a Mark Zuckerberg il mio censore per conto del Vaticano, figura controversa che ricordiamo si è posizionato primo nella classifica degli “Ebrei più influenti del mondo” redatta dal Jerusalem Post, che dopo aver recentemente espresso il suo cordoglio per le vittime del terremoto ha annunciato al mondo il suo imminente arrivo in Italia lunedì prossimo.

Ecco che il “buon” Zuckerberg forse per per prepararsi meglio a una sua possibile visita in Vaticano da Papa Francesco, che pare lo riceverà in maniera riservata durante il suo mini tour italiano,  ha sguinzagliato contro la propaganda avversa, i suoi Papa Boys di Facebook,  che hanno prontamente censurato il sottoscritto per un commento che sinceramente era poco più di uno scherzo,  ma che mi costerà come vedete dallo screenshot sottostante ben 7 giorni di censura totale da FB che include anche il non poter rispondere ai messaggi scritti in privato.

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E allora mea culpa e penitenza modello Facebook per Leo Zagami che da buon Templare reciterà nel frattempo il Confiteor che è la preghiera penitenziale del rito romano:

Confiteor Deo Omnipotenti, beatae Mariae semper Virgini, beato Michaeli Archangelo, beato Ioanni Baptistae, sanctis Apostolis Petro et Paulo, omnibus Sanctis et vobis, fratres, quia peccavi nimis cogitatione, verbo et opere, mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.
Ideo precor beatam Mariam semper Virginem, beatum Michaelem Archangelum, beatum Ioannem Baptistam, sanctos Apostolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos et vos, fratres, orare pro me ad Dominum Deum nostrum.

 

Misereatur tui Omnipotens Deus et, dimissis peccatis tuis, perducat te ad vitam aeternam.

Amen.

 

Confiteor Deo Omnipotenti, beatae Mariae semper Virgini, beato Michaeli Archangelo, beato Ioanni Baptistae, sanctis Apostolis Petro et Paulo, omnibus Sanctis et tibi, pater, quia peccavi nimis cogitatione, verbo et opere, mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.

deo precor beatam Mariam semper Virginem, beatum Michaelem Archangelum, beatum Ioannem Baptistam, sanctos Apostolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos et te, pater, orare pro me ad Dominum Deum nostrum.

 

Misereatur vestri Omnipotens Deus et, dimissis peccatis vestris, perducat vos ad vitam aeternam.

Amen.

 

Indulgentiam, absolutionem et remissionem peccatorum nostrorum tribuat nobis omnipotens et misericors Dominus.

Amen.

 

Deus, tu conversus vivificabis nos.

Et plebs tua laetabitur in te.

 

Ostende nobis Domine misericordiam tuam.

Et salutare tuum da nobis.

 

Oremus.

Aufer a nobis, quaesumus Domine, iniquitates nostras, ut ad sancta sanctorum puris mentibus mereamur introire.

Per Christum Dominum nostrum.

Amen.

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TERREMOTI E SINCRONICITÀ NELL’ORARIO DEL DIAVOLO

di Leo Lyon Zagami

La sincronicità è un termine introdotto da Carl Jung nel 1950 per descrivere una connessione fra eventi, psichici o oggettivi, che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo, e tra i quali non vi è un apparente relazione di causa-effetto ma una evidente comunanza di significato. La sincronicità è relativa quindi alle “coincidenze significative”. Fenomeni di “coincidenze significative” hanno sempre affascinato Jung così come l’autore di questo articolo che sa bene che le coincidenze non esistono. Come scrive James Hillman “la sincronicità è il diabolico quarto principio, così Pan è l’ombra diabolica della nostra dominante Trinità archetipa”.

 

Pur essendo il concetto junghiano di sincronicità un termine coniato di recente, ha un’origine rintracciabile nella tradizione filosofica del neoplatonismo. Già Platone sosteneva l’esistenza di una realtà intelligente, le idee, che formano e indirizzano quella materiale, in maniera tale che i fenomeni della natura risultano collegati tra loro da una legge superiore che egli denominava dialettica. La correlazione tra bianco e nero, ad esempio, va ricercata nella loro comune Idea di Colore. La presenza del divino nelle vicende del mondo venne intesa successivamente dagli stoici come συν-παθεία (syn-pathèia), in virtù della quale essi ritenevano che qualsiasi evento, anche minimo o assai distante, si ripercuotesse su ogni altro.  E arriviamo al giorno d’oggi: Ore 3.32, in piena notte un sisma devasta L’Aquila. Sette anni dopo, ore 3.36, un terremoto distrugge il Centro Italia. Solo 4 minuti separano il terremoto di stanotte da quello dell’Aquila del 2009, avvenuti entrambi in un orario che le credenze popolari identificano come “L’ora del Diavolo”. In effetti le 3.33 è un orario particolarmente avversato da alcune tradizioni che considerano questo orario maledetto perché diametralmente opposto alle 3 del pomeriggio che, secondo tradizione, sarebbe l’orario in cui Gesù morì sulla Croce. In questo contesto non proprio esilarante troviamo il demone dei venti e della peste Pazuzu visto nel celebre film L’Esorcista che si ricollega anche al Dio egiziano Seth, il distruttore, la più antica delle divinità, rappresentato come uno strano animale-cane, non dissimile dallo sciacallo, predatore dei deserti. Kenneth Grant noto occultista e discepolo dell’esoterista Aleister Crowley ha chiamato questa manifestazione di Seth, Shugal “la volpe del deserto, simbolo di Seth, la parte maschile della Bestia 666”. Infatti il numero di Shugal è 333. La metà “femminile” della Bestia è Choronzon il cui numero è proprio 333, un altro essere pestilenziale, rappresentazione del Chaos in tutte le sue manifestazioni latenti sostenne di aver evocato Choronzon nel deserto del Sahara nel 1909.

“L’ora del Diavolo” sembra avere quindi delle radici profonde C. G. Jung scrisse: “Noi ora sappiamo che tutte le leggi di natura non sono altro che delle verità statistiche, costrette perciò ad ammettere delle eccezioni” (Prefazione alla traduzione inglese dell’I King, in I King, Edizioni Astrolabio, Roma 1950, pag. 12).

 

 

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Il demone Pazuzu,  il re degli spiriti malvagi dell’aria, e figlio del dio Hanpa nel film L’esorcista (The Exorcist) del 1973.

 

ANTEPRIMA NAZIONALE DEL NUOVO LIBRO A FIRENZE IL 24 SETTEMBRE 2016

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A Firenze dalle ore 16 alle ore 20 nell’ex caserma Vannini sita in piazza San Pancrazio2 durante la presentazione della Stretta Osservanza Templare ci sarà anche l’anteprima nazionale del nuovo libro di Leo Lyon Zagami Papa Francesco: L’ultimo Papa? su Harmakis Edizioni che sarà disponibile in loco per chi lo vuole acquistare a 9.90 euro e la cui uscita è prevista in tutte le librerie  il 26 Settembre 2016.

 

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Pope Francis finally admits his resignation before 2019 and announces the arrival of “Peter”

 

By Leo Lyon Zagami

 

Almost a year ago, in the month of October 2015, I announced on Infowars to a perplexed Alex Jones, the possibility that Pope Francis would resign in July, during his planned visit to Argentina, for the bicentennial of the 1816 Argentine Declaration of Independence. However, the whole pastolar visit , and the two neighboring countries, was postponed by the Holy See until 2017. Why? The Jesuit Pope needed more time to prepare his flock for the shocking news of his departure, and the New World Order depends upon his presence during the American elections, as well as the failed coup in Turkey.

 

The fact that I had announced his intentions with such precision to the alternative media, may have also led his Jesuit team to change his schedule in order to avoid public scrutiny, but this does not mean he has changed his intentions to resign. In fact, Pope Francis has now openly admitted such intentions during his last address, during his 5-day visit to Poland for the World Youth Day (WYD), an event for young people organized every three (or sometimes, two) years by the Catholic Church. His revealing remarks were made as he was addressing the World Youth Day volunteers in Krakow for their hard work. The Pope recited his prepared speech, and at that point spoke off-the-cuff to his audience, touching on a number of questions, telling the young people present that he didn’t know whether he would still be around for the next World Youth Day: “I don’t know whether I will be in Panama, but I can assure you that Peter will be!” he said. And, the Pope concluded: “Peter will ask you if you have conversed with your grandparents and with elder people to acquire memory; he will ask you if you have had the courage and the audacity to live in the present; he will want to know whether you have sown seeds for the future.”

 

Now this declation is shocking, not only because it confirms Bergoglio’s intentions of resigning before the next World Youth Day that will take place in 2019, but it also confirms what many have been fearing all along; the arrival of Petrus Romanus “Peter the Roman” the final pope allegedly prophesied by Saint Malachy, a 12th-century Archbishop of Armagh, Ireland. As the legend goes, Malachy was summoned to Rome in 1139 by Pope Innocent II (r. 1130-43). Thus, the prophecy commenced with the Pope following Innocent II, who was Celestine II (r. 1143-44) and ends with Petrus Romanus, “who will pasture his sheep in many tribulations, and when these things are finished, the city of seven hills [i.e. Rome] will be destroyed, and the dreadful judge will judge his people. The End”.

 

Bringing even more importance to the words of Pope Francis, is the fact that some historians and interpreters of the prophecies have always left open the possibility of unlisted popes like Pope Francis himself, between the Pope defined as “the glory of the olive”, that many have identified with Benedict XVI, and the final pope “Peter the Roman.” So let us remember the words of Pope Francis: “I don’t know whether I’ll be in Panama, but I can assure you that Peter will be!”

Source for the shocking announcement Radio Vaticana: http://en.radiovaticana.va/news/2016/07/31/pope_francis_‘i_don’t_know_whether_i_will_be_in_panama’/1248405

 

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