Con Renzi si finisce realmente sotto a un treno

Articolo di Leo Lyon Zagami

 

renzi iettatore

Mala tempora currunt incredibile ma vero con Matteo Renzi si finisce realmente sotto a un treno.

Si il famoso treno di “Destinazione Italia” utilizzato dal segretario del Pd Matteo Renzi per il suo tour nelle città italiane in vista della lunga campagna elettorale per le Politiche del prossimo anno ha investito e ucciso proprio ieri sera sulla tratta Firenze-Roma, all’altezza della località Borghetto-Civita Castellana, Anna Chiara Nobili di 43 anni.

La povera donna rimasta uccisa sotto al treno del PD, da quanto riferisce il sito Tuscia.web e fonti della Polizia Ferroviaria, stava attraversando i binari, quando il convoglio l’ha investita uccidendola sul colpo. Ormai è chiaro a tutti Matteo Renzi è uno iettatore.

Non ci credete? Vi ricordate quando Renzi disse a Putin: «Vinciamo i mondiali in Russia …».

Per il bene dell’Italia fermatelo prima che sia troppo tardi.

 

Alcuni consigli di Giulia Grassi e  Roberto Tartaglione  

CONTRO LA JELLA

Come riconoscere uno iettatore? Non ci sono dubbi: è arcigno, cattivo, solitario, silenzioso, solitamente magro, pallido o di colorito giallognolo, leggermente curvo e con gli occhi un po’ sporgenti, che egli spesso copre con un paio di occhiali, e con sopracciglia folte e unite.
Così lo rappresenta la tradizione popolare e così lo ha interpretato Totò nell’episodio “La patente” del film di Luigi Zampa “Questa è la vita” (1954)
Totò è Rosario Chiarchiaro che, perseguitato dalla fama di essere un  menagramo, chiede ed ottiene dal giudice la patente di iettatore (si tratta della trasposizione cinematografica di un’opera teatrale di Luigi Pirandello).
L'attore Totò nei panni dello iettatore Rosario Chiarchiaro (film "Questa è la vita", del 1954)
Come salvarsi dall’influenza negativa di uno iettatore? Appena lo vedete, puntategli contro la mano con l’indice e il mignolo tesi e le altre dita piegate: cioè fate le corna. È il rimedio migliore per allontanare la mala sorte, il maleficio. Oppure mormorate una formula contro il malocchio, magari accarezzando contemporaneamente un oggetto portafortuna (amuleto).

 

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