L’Italia ingovernabile del dopo elezioni 2018

Articolo di Leo Lyon Zagami

 

 

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Nella nebbia post-voto tutto è andato come previsto e nessuno ha ovviamente raggiunto il fatidico 40% siamo quindi alle solite e per il momento ci teniamo il conte Gentiloni ( Gentiloni Bis all’orizzonte?…), anche se chapeau ai 5 Stelle che come avevo annunciato nelle settimane passate sono davvero il primo partito in Italia, notizia questa che consolerà George Soros vista la perdita netta di quel cesso della Bonino e del suo partito + Neri (al suo servizio…).

Positiva tuttavia la fine di quel fenomeno grottesco denominato Renzusconi frutto del peggior compromesso all’ombra del Nazareno, anche se ovviamente hanno riconfermato Zingaretti a governatore del Lazio e non ci libereremo di queste due bestie immonde della politica e dell’inciucio all’italiana così facilmente.

Ma Renzusconi ha nettamente perso questo è poco ma è sicuro così come il PD di Matteo Renzi. Sono tuttavia contento che la Boldrini, Grasso, Minniti, Franceschini e altri schifosi vermi comunisti e filo gesuiti piazzati da Giorgio Napolitano e dal Nuovo Ordine Mondiale negli ultimi anni non hanno più un futuro nella politica. Tuttavia grazie alla Bologna rossa il democristiano Ferdinando Casini uomo di Papa Francesco è ancora un politico e guardando i sondaggi mentre scrivo vedo che i fiorentini sono ancora amanti del loro Matteuccio Renzi…poveri cretini….. Quindi non visiterò più le città di Bologna e Firenze per protesta finché i cittadini queste due città rosse non cambiano registro e finiscono di vivere nel compromesso e nella menzogna radical chic; perché è anche colpa loro se l’Italia è in mano a questi cessi.

 

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Ed ora nelle prossime ore godiamoci il teatrino Salvini-Berlusconi con frasi patronali del genere “Fai il bravo Matteo”….e la Massoneria Piddiota del Grande Oriente d’Italia cosa farà ora che il PD non conta più un cazzo?

Insomma una sola cosa è sicura italiani da oggi abbiamo 400 milioni di euro di debito in più grazie alle spese elettorali.

Ad maiora