Articolo di Leo Zagami
dedicato ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
(Articolo scritto e pubblicato negli Stati Uniti D’America e quindi non soggetto alle leggi dello Stato italiano o dell’Unione Europea)
Nel 2016 si parla per la prima volta in Italia di un struttura massonica della ‘ndrangheta. «Si tratta di un livello superiore». Questo fu il primo commento dell’allora procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho poi promosso a Procuratore nazionale antimafia nel novembre 2017 (Promoveatur ut amoveatur??!), in merito all’inchiesta denominata “Mammasantissima” che tuttavia porto alla scoperta di una «struttura segreta di vertice della ‘ndrangheta» principalmente grazie alle dichiarazioni fatte dal senatore Antonio Caridi, di Forza Italia, una delle cinque persone coinvolte nell’operazione.
Il senatore Antonio Caridi viene arrestato con l’autorizzazione del Senato il 4 agosto 2016, ma viene poi rimesso in libertà il 26 marzo 2018 perchè ovviamente troppo potente per rimanere in carcere. Nel frattempo nasce dalle ceneri della semi-inconcludente inchiesta “Mammasantissima” il Processo Gotha, che è un processo penale a carico di soggetti che secondo l’impianto accusatorio sarebbero i vertici della ‘ndrangheta reggina, la cosiddetta “cupola” della mafia calabrese incluso Antonio Caridi. Perchè ricordiamo a capo della ‘ndrangheta viene individuata per la prima volta una “componente riservata”, cioè dei «soggetti ‘cerniera’ che interagiscono tra l’ambito ‘visibile’ e quello ‘occulto’ dell’organizzazione criminale», un organizzazione simile a quella che Buscetta definì a suo tempo “Entità.” Come scrisse Roberto Galullo sul Sole 24 Ore nel luglio 2016 si tratta di, «un filone delicatissimo che trova nel lavoro delle Procure di Palermo e Caltanissetta sponde indispensabili per portare un anello di verità nella morte di Falcone e Borsellino e nella catena di depistaggi».
Aggiungendo poco dopo nello stesso articolo: «Il punto di partenza è uno e uno solo e corre sull’asse dei pentiti Tommaso Buscetta-Leonardo Messina.»
Ma vi è un’altra parte dell’articolo di Galullo su cui meditare per capire chi governa realmente l’Italia dei Renzi e dei Salvini, definita dal giornalista del Sole 24 Ore la «verità più sconvolgente» cioè “la Cosa unica” ovvero «l’esistenza di una Commissione nazionale di strutture segrete e riservate in primis di Cosa nostra e ’ndrangheta che nel nome degli affari non solo aveva rapporti con la massoneria deviata e gli apparati infedeli dello Stato ma con essi si fondeva e influenzava politica ed economia».
Nel 2016 il Gip Domenico Santoro, recependo il recentissimo lavoro della Dda di Reggio Calabria, affermò che esiste: «un sistema integrato che abbraccia anche altre organizzazioni criminali di tipo mafioso, che curano i rapporti con gli apparati pubblici e con quelli istituzionali, in grado di consentire alla struttura associativa di essere parte di una potentissima struttura organizzata di tipo mafioso, che si avvale delle potenzialità degli apparati massonici che la compongono senza più subire le limitazioni di confini territoriali o di angusti e superati ambiti operativi». Ma quello che Antonio Caridi non ha ovviamente voluto dire in cambio della sua libertà sono i nomi della Massoneria deviata coinvolti nella struttura segreta massonica/entità che guida la ‘ndrangheta.
Intanto nell’ottobre 2016 iniziava nel tribunale di Perugia per poi trasferirsi a Monza il caso per diffamazione riguardante le mie accuse contro la Massoneria deviata calabrese del Gran Maestro Nicola Tucci soggetto legato alla cupola calabrese e alla misteriosa Loggia di Montecarlo:
Come dichiarai alla redazione del quotidiano umbro in occasione della prima udienza di questo processo l’ormai ex Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi «ovviamente non conosce la differenza tra Massoneria “Regolare” e Massoneria “Irregolare” e “Deviata” che nulla ha a che vedere con le persone perbene del Grande Oriente d’Italia e spesso si nasconde in gruppi minori».
L’anno dopo nel 2017 l’allora presidente della Commissione Antimafia che aveva “stranamente” ignorato le mie critiche alla sua indagine, dichiarava nella sua relazione seppure ancora incompleta e lontana dalla verità: «Dentro la massoneria 193 soggetti con procedimenti penali per fatti di mafia. L’agire massonico si è pericolosamente atteggiato ad ordinamento separato dallo Stato». Per la Bindi che aveva intuito qualcosa nonostante non avesse ancora tutti gli elementi per farlo:«Cosa Nostra siciliana e la `Ndrangheta calabrese da tempo immemorabile e costantemente fino ai nostri giorni nutrono e coltivano un accentuato interesse nei confronti della massoneria».
Queste furono le pesanti affermazioni fatte dalla Commissione Antimafia nella relazione dell’ex presidente Rosy Bindi dopo un primo screening effettuato dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (DNAA) sulle liste sequestrate alle logge di Calabria e Sicilia delle quattro principali associazioni massoniche italiane: il Grande Oriente d’Italia, la Gran Loggia Regolare d’Italia, la Serenissima Gran Loggia d’Italia e la Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori. Purtroppo per la Bindi le liste in questione erano tuttavia incomplete perché si focalizzavano sulla cosiddetta Massoneria maggioritaria che dai tempi della P2 cerca di combattere al suo interno queste pericolose deviazioni con la sospensione di numerosi “Fratelli” massoni e la chiusura di molte logge soprattutto in Calabria. Mancavano invece all’appello le numerose obbedienze irregolari e deviate, come quella del summenzionato Gran Maestro Nicola Tucci e il suo Grande Oriente Italiano di Piazza del Gesù, obbedienza che fa parte della struttura segreta legata alla Massoneria deviata che si pone ai vertice della piramide ‘ndranghetista.
http://www.grandeorienteitaliano.it/
Spero solo che questa non sia una mancanza voluta da parte dell’allora presidente della Commissione Antimafia…
Perchè a questo punto succede qualcosa che non ci e dato sapere e improvvisamente dopo 24 anni trascorsi ininterrottamente in parlamento, la Rosy Bindi pur avendo la possibilità di farlo non si ricandida alle elezioni politiche del 2018. E nel giugno del 2019 il vostro Leo Zagami viene condannato dalla legge italiana rappresentata dal giudice Elena Sechi per aver diffamato il Gran Maestro Nicola Tucci e il suo ex Sovrano Gran Commendatore Antonio Mucciardi.
L’Italia perde ancora una volta la sua dignità non io che ora sono protetto come lo era Buscetta negli Stati Uniti d’America mentre voi continuate a vostro malincuore a servire tramite la corruzione dei partiti e del sistema giudiziario quella Cosa Unica che uccise Falcone e Borsellino.
Alla magistratura italiana domando ccome mai il Gran Maestro Nicola Tucci, a suo tempo operatore amministrativo presso la Casa Circondariale di Cosenza viene dispensato in maniera permanente dal servizio nel 1994 per problemi mentali dall’amministrazione penitenziaria, come dimostrano i documenti che includo qui di seguito e avere ancora l’idoneità per poter sporgere una denuncia del genere. La risposta è semplice, la Cosa Unica può fare quello che vuole, e come ha detto testualmente Nicola Tucci all’avvocato Monticelli “noi controlliamo il sistema giudiziario italiano lascia perdere Zagami”.
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