Messaggio da Zagami ai Pidduisti e alla magistratura italiana: NON MI FERMERETE!

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Nella foto Nicola Tucci e Antonio Mucciardi

Leo Lyon Zagami

 Palm Springs, California,  7 giugno 2019

 (Articolo scritto e pubblicato negli Stati Uniti D’America e quindi non soggetto alle leggi dello Stato italiano o dell’Unione Europea)

Mentre esplode negli ultimi giorni la faida interna al Partito democratico italiano proprio sul fronte della giustizia che vede la rottura di quell’alleanza infame che per decenni ha consentito all’ex Partito Comunista Italiano di piazzare i propri uomini nei posti chiave della giustizia italiana, il 5 giugno 2019 in particolare, verrà ricordato come il giorno in cui la magistratura del «Bel Paese» sotto l’influenza di Massoni irregolari, e Sinistrorsi, ha fatto condannare ingiustamente per diffamazione Leo Zagami, autore e giornalista di fama internazionale, per favorire Pidduisti, Massoneria Irregolare e il solito Vaticano…

Dall’Italia dove continuano purtroppo a crescere le minacce contro i giornalisti come riportato di recente da Reporters sans frontières che ha posizionato l’Italia per libertà di stampa in 46/a posizione sui 180 Paesi esaminati, arriva questa controversa decisione della giudice Dott.ssa Sechi Elena del Tribunale di Monza che lascia a dir poco perplessi giornalisti e osservatori internazionali. La Giudice Sechi, che aveva chiaramente mostrato la sua «strana» vicinanza agli accusatori del Grande Oriente Italiano di Piazza del Gesù durante le passate udienze, ha poi rifiutato di tener conto dell’importante testimonianza fatta nell’ultima udienza da un Gran Maestro Aggiunto dell’Obbedienza massonica coinvolta nella vicenda, ovvero l’ex tenente colonello della Guardia di Finanza Luciano Taurino, ora avvocato tributarista.

La testimonianza di Taurino pur omettendo alcuni elementi chiave – probabilmente consigliato dall’avvocato Santelli dell’accusa – tra cui il nostro primo incontro nella sede dei Pidduisti Luigi Piazza e Mauro Lazzeri a Livorno, e il suo legame massonico con il Tenente Colonello dei Servizi Segreti dell’Esercito italiano Pio Russo. Altra figura chiave della vicenda che nel 2008 era a capo di un importante loggia del Grande Oriente Italiano di Piazza del Gesù a Roma, che ha tuttavia confermato durante la sua testimonianza che «c’erano personaggi di malaffare» nel Grande Oriente Italiano di Piazza del Gesù, capeggiato dal Gran Maestro calabrese Nicola Tucci, ex membro della P2, e dall’ex Sovrano Commendatore della sua Obbedienza il napoletano Antonio Mucciardi legato alla Chiesa Valdese.

Si il Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente Italiano di Piazza del Gesù ha ammesso di fronte a una corte di giustizia italiana che nelle loro logge c’erano dei criminali, ma la giudice Sechi ha preferito ignorare questa importante ammissione dell’avvocato Taurino che avrebbe confermato pienamente quello che avevo scritto nel passaggio “incriminato” del volume 1 delle mie Confessioni, pubblicato nel 2012, e poi denunciato nel Febbraio del 2013 dagli accusatori, Tucci e Mucciardi.

Il Gran Maestro e l’ex Sovrano Gran Commendatore del Grande Oriente Italiano di Piazza del Gesù, durante la loro passata testimonianza presso il tribunale di Monza hanno ammesso solo in parte il loro legame con la mia persona spesso contraddicendosi a vicenda ma mai negandola del tutto, proprio per via delle innumerevoli prove fotografiche e documentali in mio possesso. Infine il signor Nicola Tucci prima della sua deposizione, che ripeto è avvenuta nei mesi scorsi quando ero ancora in Italia, si è recato dal fratello del mio avvocato, anche lui avvocato, e anche lui presente all’udienza quel giorno, per dirgli sfacciatamente e senza vergogna che «Noi controlliamo la magistratura» e che «Tu e tuo fratello dovete unirvi alla nostra loggia».

Ma vi rendete conto cari italiani in che Paese di merda vivete? La giudice Sechi che durante la mia testimonianza aveva addirittura citato la mia critica alle frange deviate del Vaticano legate alla Massoneria, quasi come per schernirmi, ha poi ignorato nell’ultima udienza le ulteriori prove a mio favore ottenute dal Pubblico Ministero tramite il monitoraggio delle chiamate fatte a due membri delle mia famiglia dal cellulare dell’architetto/Massone Francesca Traversi anche lei coinvolta nell’episodio da me descritto nel libro, e membro dell’Obbedienza Femminile capeggiata da Fatima Porchia, moglie del Gran Maestro Nicola Tucci, e amante dello pseudo Gran Maestro Roberto Amato.

«Siamo tutti esterrefatti» ha detto oggi un membro dell’Associazione della Stampa Estera di via dell’Umiltà a Roma che però vuole rimanere anonimo per paura di ritorsioni. Mi recai infatti nella sede del Grande Oriente Italiano di Piazza del Gesù che è anche quella della Gran Loggia Italiana Scozzese Femminile Massoneria in Calabria in provincia di Cosenza, nell’ormai lontano giugno del 2008, proprio con la figlia dell’allora dirigente della Stampa Estera in Italia. Fu lei che in veste di giornalista intervistò in quell’occasione Fatima Porchia la moglie di Nicola Tucci  proprio sul tema poco conosciuto della Massoneria femminile. Tutto questo e molte altro è stato rifiutato, o semplicemente ignorato da un giudice, ovviamente di parte, nella sentenza di condanna emessa dal Tribunale Monza che mi spingerebbe ora a pagare una somma molto alta, e la cui unica intenzione è chiaramente quella di rovinarmi economicamente e non di fare giustizia.

Dal dicembre del 2013 a oggi il Partito Democratico italiano, il Vaticano e ovviamente i suoi scagnozzi nella Massoneria irregolare e nella magistratura hanno provato in tutti i modi a rovinarmi mentro vivevo in Italia. E di questo sono stati testimoni anche due neo eletti al parlamento europeo. Ovvero il mio ex avvocato Francesca Donato e il mio caro amico Antonio Maria Rinaldi. Ecco perché oggi sono diventato un esule politico negli Stati Uniti. Uno dei miei principali nemici è stato Matteo Renzi che divenne segretario del Pd mentre io partecipavo alla cosidetta ”Rivoluzione del 9 dicembre” e che arrivò a febbraio del 2014 a Palazzo Chigi, sloggiando Enrico Letta. La persecuzione nei miei confronti da parte di Renzi e soci iniziò dopo la mie feroci critiche al presidente Napolitano fatte su RAI UNO il 12 dicembre 2013 durante il programma “La vita in diretta” convincendo da subito i miei colleghi giornalisti a prendere immediatamente le distanze da me e ordinando ai miei editori di allora di non stampare più i miei libri e ritirandoli dal commercio. Poi iniziò la censura e vietarono le mie apparizioni, sia nelle radio che nelle tv italiane, e infine mi hanno minacciato, sia con metodi mafiosi, che con la magistratura e le sue toghe rosse infami.

Negli ultimi mesi prima di lasciare l’Italia nonostante il cosidetto governo populista, con al suo interno alcuni amici , ho ricevuto minacce sia da parte di affiliati alla mafia, che dalla magistratura italiana per post fatti sui social, e altri articoli pubblicati sul mio sito. Tutto questo mi ha fatto capire che se rimanevo in Italia avrei fatto una brutta fine. Fatevene una ragione italiani, nel 2019 non esiste più la libertà di stampa e di espressione in una repubblica, segretamente in mano ai gesuiti e al comunista impenitente Giorgio Napolitano e al suo burattino Sergio Mattarella. Ed è per questo motivo che io mi dichiaro dagli Stati Uniti d’America dove attualmente risiedo un esule e un perseguitato politico da parte di uno stato membro dell’Unione Europea, che mi sta perseguitando in maniera criminosa. L’Italia sta purtroppo seguendo una vecchia tendenza a silenziare la libertà di pensiero che purtroppo di riaffaccia di tanto in tanto sulla scena politica italiana fin dagli arbori.

Liberali-conservatori, democratico-radicali e repubblicani perseguitati dagli Stati italiani preunitari, confluirono nell’Ottocento nelle fila degli esuli e rifugiati fino a quando, con l’unificazione nazionale, si crearono le condizioni per un ritorno in patria. Nel Novecento poi con l’affermarsi della dittatura fascista, si verificò nuovamente l’esodo di politici e uomini di cultura verso la Francia, la Svizzera, l’Inghilterra, gli Stati Uniti, e altri Paesi ancora.

La storia purtroppo si ripete, perchè gli italiani nonostante sono stati privati di ogni dignità e di ogni libertà negli ultimi anni non si ribellano mai per paura di perdere le poche certezze che hanno. Tuttavia io continuerò la mia battaglia dagli Stati Uniti sotto la protezione del presidente Donald J. Trump visto che sono e rimango il presidente di Italians4Trump e Trumpiani d’Italia. Fatevene una ragione miei cari nemici non riuscirete mai a fermarmi, perché io nel mio DNA come ben sapete, non ho il sangue di schiavi e vigliacchi ma di Re e conquistatori. Continuerò a cavalcare la tigre fino alla fine e spero di vedere un giorno l’Italia liberata definitivamente da questa feccia catto comunista controllata dal Papa gesuita, e fino a quel momento mi troverete qui nella mia nuova patria gli Stati Uniti d’America: La Casa dei liberi e la Patria dei coraggiosi.

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2 thoughts to “Messaggio da Zagami ai Pidduisti e alla magistratura italiana: NON MI FERMERETE!”

  1. Bei scritti e messaggio che spero porteranno i loro frutti… Sei un Grande e ognuno di noi, siamo al tuo fianco a sostenerti !!! Sei un guerriero con una vera armata dietro e al tuo fianco!!!

  2. Sono d’accordo con tutti i scritti del nostro grandissimo Scrittore e giornalista Leo Lyon Zagami e sono molto indignato di cio che succede di bruttissimo in massoneria, nel governo, tribunale, giustizia in Italia !!! A posto loro avrei VERGOGNA!!! 😠😠😠

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