Cugini forse di Prometeo?

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Breve estratto dal libro di Elio Zagami L’Esperienza:

Chi sono i burattinai?

Se prendiamo sul serio la metafora di Platone non dobbiamo trascurare nulla: l’uomo schiavizzato, legato, prigioniero in fondo alla caverna, siamo noi o la maggior parte di noi. Ma chi sono questi burattinai?

 

“(Glaucone ) Vedo, rispose.”

Ascoltare a quei tempi significava udire, e perciò vedere. Platone ci offre una descrizione lucida e chiara della realtà.

“Immagina di vedere uomini che portano lungo il muricciolo oggetti di ogni sorta sporgenti dal margine, e statue e altre figure di pietra e di legno, in qualunque modo lavorate; e, come è naturale, alcuni portatori parlano, altri tacciono.”

Egli ci ha descritto il potere e gli uomini del potere, coloro che ci stordiscono continuamente con i simulacri delle cose da loro stessi create (= ideologie). Alcuni di questi uomini parlano, altri invece tacciono.

Sono coloro che guidano o comandano l’umanità (legata in fondo alla caverna, noi insomma) a cui fanno intravedere “in proiezione” cose false, costruite, contrabbandandole come l’unica realtà possibile. Anche il sole (= fuoco) è costruito da loro.

Cugini forse di Prometeo, sono quel tanto più vicini a Dio da poter credere di sapere che Dio non esiste. Il mondo, manovrato dalle loro mani, dà ad essi la vertigine e perciò si credono l’Iddio di questo mondo.

Ma non è così: sono soltanto un anello dell’infinita catena della manifestazione visibile.

“Alcuni parlano” e scrivono e ci bombardano in tanti modi, con le loro parole (politici, religiosi, profeti, psicologi, critici…).

Altri invece preferiscono gestire il potere in silenzio, non dicendo mai nulla (industriali, “esoteristi”, “massoni”, cortigiane, amici e amiche di tutti costoro…).

 

“Strana immagine è la tua, e strani sono quei prigionieri”.

“Somigliano a noi, risposi; credi che tali persone possono vedere, anzitutto di sé e dei compagni, altro se non le ombre proiettate dal fuoco sulla parete della caverna che sta loro di fronte?”

“E come possono, replicò, se sono costretti a tenere immobile il capo per tutta la vita?”

“E per gli oggetti trasportati non è lo stesso?”

“Sicuramente”.

“Se quei prigionieri potessero conversare tra loro, non credi che penserebbero di chiamare oggetti reali le loro visioni?”

 

Si è già detto abbastanza su questo argomento: è il problema della logica binaria. Si pensi ad esempio all’assurdità della formula: “Cercare la verità”. Come si può trovare qualcosa che non si saprebbe neppure riconoscere? Chi può poi trovare la verità se non colui che, sapendo come realmente stanno le cose, ha già rinunciato a cercarla?

 

“Per forza.”

“E se la prigione avesse pure un’eco dalla parete di fronte? Ogni volta che uno dei passanti facesse sentire la sua voce, credi che la giudicherebbe diversa da quella dell’ombra che passa?”

 

C’è qui tutta la falsità e la fatuità di ciò che conosciamo. Persino i burattinai non riusciamo a vedere.

 

“Io no, per Zeus, rispose.”

“Per tali persone insomma, feci io, la verità non può essere altro che le ombre degli oggetti artificiali.”

 

Platone qui è giustamente amaro.

 

“Per forza, ammise.”

“Esamina ora, ripresi, come potrebbero sciogliersi dalle catene e guarire dall’incoscienza. Ammetti che capitasse loro naturalmente un caso come questo: che uno fosse sciolto, costretto improvvisamente ad alzarsi, a girare attorno il capo, a camminare e levare lo sguardo alla luce; e che così facendo provasse dolore e il barbaglio lo rendesse incapace di scorgere quegli oggetti di cui prima vedeva le ombre. Che cosa credi che risponderebbe, se gli si dicesse che prima vedeva vacuità prive di senso, ma che ora, essendo più vicino a ciò che è ed essendo rivolto verso oggetti aventi più essere, può vedere meglio? E se, mostrandogli anche ciascuno degli oggetti che passano gli si domandasse e lo si costringesse a rispondere che cosa è? Non credi che rimarrebbe dubbioso e giudicherebbe più vere le cose che vedeva prima di quelle che gli fossero mostrate adesso?”

 

L’Esperienza di Elio Zagami disponibile solo su Amazon print on demand e Kindle: 

https://www.amazon.it/LEsperienza-Elio-Zagami/dp/1978302932/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1511689616&sr=1-1

 

Descrizione:

Un libro che sconvolgerà il mondo della psicologia operativa, e porterà nuova linfa a quello dell’esoterismo, mostrando al lettore chiavi di accesso inedite a una realtà, e a una consapevolezza, di livello superiore, quella dei mentali, dove se esiste una logica è certamente diversa da quella profana, ordinaria, convenzionale, pur conservando con essa relative somiglianze. L’autore mostra con chiarezza inedita, le regole dei vari livelli di coscienza, e ci insegna l’importanza dell’esserci, e della presenza, per poter giungere eventualmente, dentro l’Esperienza dei cosiddetti mentali; senza però perdere la testa, o farsi necessariamente iniziare in qualche setta, o Scuola Misterica. In fondo entrare nell’Esperienza, oggi, significa anche capire meglio chi è giunto alla consapevolezza, per potersi poi riconoscere e frequentare. La nostra Tradizione Occidentale, e le diverse scuole misteriche, hanno sempre provato a illuminare la società profana con i loro complessi insegnamenti atti anche a riconoscersi tra veri illuminati, ma per l’autore adesso di fronte a una società mentalmente malata, bisogna andare oltre, per offrire a tutti i mezzi necessari per un analisi dei vari livelli, favorirne l’accesso anche ai non iniziati, curare i tanti infortunati (psicotici) rimasti bloccati, indicare mezzi e strumenti per giungere all’ Io superiore, e aiutare, se è il caso, ad entrare nell’Altra realtà, quella che Zagami chiama Mondo Due, che aiuterebbe ad attivare il Maestro che è in noi, visto che non esistono per l’autore, Maestri fuori di noi.

Notizie sull’autore:

Il dott. Elio Zagami (1939-2010) noto analista junghiano e co-fondatore del G.A.P.A. (Gruppo Autonomo di Psicologia Analitica di cui era presidente), nato a Messina, di origini “liparote” e figlio del senatore e saggista Leopoldo Zagami, noto per aver scritto i libri piu’ autorevoli sulla storia delle Isole Eolie, ha esercitato per anni la professione di psicoterapeuta prima in Svizzera con Carl Alfred Meier (1905 – 1995), successore designato di Carl Gustav Jung nella direzione della Clinica di Zürichberg, e poi a Roma. Ma la sua passione principale, oltre a quella per la sua amata isola di Alicudi, era la scrittura. Ricordiamo, tra le sue principali opere letterarie:

Sgurbio (2008), Enolio 91 (Gradi 0), originariamente pubblicato dal Centro Studi Eoliano nel 1997, Le pietre di mulino (1994), e Fumastr (1982).

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